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SARA: Questo progetto è stata l’occasione per aprirsi ad uno attivo e vivace scambio di visioni e prospettive

Visitare un posto sconosciuto, è come conoscere una persona per la prima volta. In una persona, la prima cosa che si nota è l’aspetto fisico, tutto ciò che si percepisce esternamente: il viso, l’espressione del volto, l’abbigliamento, la postura. Così ogni visitatore arrivato in un posto nuovo, ne coglie i tratti più estetici. L’arte è solitamente il mezzo tramite il quale questo luogo sconosciuto si mostra ai nuovi arrivati. L’arte intesa nella sua idea più ampia: arte è tutto ciò davanti a cui l’osservatore rimane affascinato. Arte può essere una statua, un murales, una scogliera o semplicemente uno scorcio di due vie colorate che si incrociano, una barca sulla spiaggia o una pianta endemica che sprigiona un profumo esotico. 

Tutto è arte quando racconta qualcosa del posto e delle persone che lo abitano o lo hanno abitato. 

Questo paragone può risultare a tratti superficiale. Ma in realtà non lo è…così come è vero che l’aspetto di una persona esprime tanto di sé, così l’arte, che questo luogo è in grado di offrirci, non è un mero “mostrarsi”. 

Al contrario l’arte dopo il primo contatto ha bisogno di essere indagata più profondamente per essere capita. Ha bisogno che, come nella conoscenza delle persone, si vada più a fondo. Per bene interpretare la postura, le espressioni, o più semplicemente il modo di parlare di una persona è necessario trascorrerci del tempo, osservarla nella sua vita quotidiana, confrontar(ci)si…lo stesso accorgimento richiede l’arte affinché venga realmente capita. 

Ed è così che l’arte apre il varco a tutta un’altra serie di scoperte del luogo che stiamo visitando, senza neanche rendercene conto. 

– L’arte è il principale veicolo su cui saliamo per conoscere l’identità del posto che visitiamo – 

Durante il progetto svoltosi a Megara abbiamo lavorato proprio su questo. 

Il turismo non può andare slegato dalla scoperta dell’arte, per le ragioni sopra elencate. Ognuno di noi in viaggio va alla ricerca di qualcosa, o meglio va alla ricerca del “bello”, quel qualcosa di cui spesso è primo il turista a rendersi conto dell’abitante in sé. 

Ogni luogo ha arte da offrirci, e ciascuno lo fa a modo proprio, chi con un edificio storico, chi celebrando la tradizione tramite eventi e manifestazioni, chi offrendo viste su panorami naturali mozzafiato. È questo ciò di cui il turismo ha bisogno: di essere incentivato da una comunità che in primis apprezzi l’arte del proprio territorio e sia in grado di trasmettere la propria storia ed identità tramite essa. 

Tenendo a mente questo obbiettivo abbiamo realizzato delle performances di vario genere con lo scopo di mostrare i punti più significativi della città dal punto di vista storico-culturale e di rivelarne le storie dietro a ciascuno di essi. Non solo questo, ma ognuno di noi si è messo in gioco, proponendo delle idee innovative o alternative che rendessero la visita di questi luoghi più interattiva o interessante un po’ per tutte le tipologie di turismo. 

Questo progetto è stata l’occasione per aprirsi ad uno attivo e vivace scambio di visioni e prospettive derivanti da background formativi e professionali differenti che ha, in conclusione, partorito idee e proposte da cui la comunità di Megara potrebbe partire per promuovere la città come meta turistica, ma che, con i giusti accorgimenti legati alle peculiarità e caratteristiche del caso, sono replicabili in molte altre realtà. 

Sara Aste 

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