Ti è mai capitato di avere tante idee per la tua associazione ma di non riuscire a metterle in pratica?
Il tuo team non sempre ti segue e non riesci a gestire al meglio le risorse che avete?
Allora questa guida fa al caso tuo.

 

Dopo aver letto questo articolo ti si apriranno nuovi spunti di riflessione e possibilità di crescita da cogliere.
 
Se stai leggendo questa guida probabilmente sei il presidente di un’associazione, o ti trovi nel mondo dell’associazionismo. Se non è così, ti consiglio di interrompere qui la tua lettura. Per chi invece si rispecchia in questa descrizione, sei nel posto giusto.
 
Lascia prima che mi presenti, sono Mattia Di Tommaso, ho 35 anni, sono un europrogettista e sono il presidente di un’associazione di promozione sociale, IDEA EUROPA, che si occupa di assistenza e formazione per altre associazioni e di creare un network virtuoso fra esse. Idea Europa è infatti il primo ente che collega le no profit al mondo dei fondi europei.
 
Facciamo però un passo indietro.Non è semplice gestire un’associazione così grande, con tutto il suo staff e tutte le sue reti e connessioni con altre associazioni. Lo so bene, perché di associazioni ne ho fondate tre, e perché mi trovo quotidianamente a svolgere attività di consulenza ad associazioni che spesso hanno le tue stesse difficoltà organizzative.
 
Ti starai chiedendo come sono arrivato fin qui. Ti spiego subito.A 23 anni, pieno di entusiasmo e con una laurea in giurisprudenza in tasca, insieme ai miei colleghi di corso, ho dato vita alla mia prima associazione. Si chiamava SOS Diritti e Legalità, ed aveva come mission quella di offrire assistenza legale a chi non poteva permettersela, con l’aggiunta di varie attività legate alla promozione dei diritti.
 
Qui c’è un primo consiglio che voglio darti. Stai bene attento.La mission della tua associazione è ben chiara? Chi ti conosce, chi conosce la tua realtà associativa, sa che cosa fate? Sa come lo fate?Se la risposta è no questo è il primo problema che dovrai risolvere con il tuo staff. Te lo dico perché mi è capitato spesso di incontrare colleghi che volessero far crescere la popolarità della propria associazione, ma non avevano loro stessi idea di dove volessero andare. Spesso siamo infatti pieni di bellissimi intenti, ma non riusciamo a comunicarlo al meglio, e non riusciamo dunque a promuovere tutte le nostre attività, o addirittura non riusciamo ad organizzarle.
 
Devi definire la tua mission in modo chiaro e diretto, presentandoti sul territorio con tutte le attività che svolgi. Organizza presentazioni, eventi di networking, e fatti conoscere. Ho riscontrato infatti che svolgendo attività di questo genere, anche semplici nell’organizzazione e che non richiedessero grandi budget, si potesse raggiungere già un primo risultato.Ed è proprio a questo punto che mi aggancio. 
 
Ti è mai capitato di non riuscire ad organizzare un’attività, o di non riuscire a portarla a termine come più desideravi, a causa di alcune incomprensioni all’interno del tuo staff?Ti parlo per esperienza, la prima cosa che devi fare in questi casi, è definire dei ruoli e dei compiti per ognuno, dare spazio alle idee di tutti e cercare di coniugarle con la mission della tua associazione.
 
Sembra semplice detto così vero?Se però ti trovi a leggere queste righe sono sicuro che ti è capitato di non riuscire a coordinare al meglio il tuo staff o che ci fossero dei problemi al suo interno.Bene, la prima cosa da fare è organizzare al meglio il lavoro in termini di tempi.
 
Stabilire una scaletta delle attività da svolgere per arrivare al vostro obiettivo ed assegnare a tutti i propri compiti.Non è sempre semplice, lo so bene, ma per fare in modo che un evento, una presentazione, un’attività, qualunque essa sia, riesca al meglio, devi essere coordinato. Oltre a ciò è fondamentale stabilire nel tuo piano di azione delle sessioni di verifica rispetto a tutte le attività che hai pianificato.
 
Ascolta i tuoi collaboratori, verifica se ci sono problemi, crea un clima che possa consentire a tutti di raggiungere il proprio risultato per giungere poi al risultato finale.Tutto ciò che ti ho raccontato infatti l’ho vissuto in prima persona all’interno delle associazioni di cui ho fatto parte, ed ho notato un netto cambiamento nel momento in cui tutti ci siamo coordinati al meglio e ci siamo ascoltati.Ci siamo fino a qui? Bene.
 
Ti consiglio intanto di condividere questo articolo con tutto il tuo staff, o magari con altre associazioni del tuo network, per poter crescere insieme e creare realtà sempre più virtuose e collaborative.A me è successo così: più collaboravo con altre associazioni più tutte ne traevano dei benefici.
 
Ora vorrei fare un altro piccolo passo indietro, e raccontarti come poi la vita della mia prima associazione, quella di cui ti parlavo prima ricordi? SOS Diritti e Legalità abbia cambiato prospettiva.A 23 anni ho svolto uno stage al Parlamento Europeo di Bruxelles, ed ero operativo nella sezione dedicata ai finanziamenti europei.
 
Devo dire che quello è stato il primo punto di svolta della mia vita. Ho compreso piano piano che ci sono moltissime opportunità per gli enti no profit di accedere a dei finanziamenti per realizzare progetti.Perché ti dico questo?Perché per me e per le associazioni di cui ho fatto parte è stato fondamentale venire a conoscenza di queste risorse. Nel 2016 ho infatti fondato un’altra associazione SOS Europa, che oggi si distingue nel panorama nazionale grazie anche all’attiva partecipazione a progetti internazionali, che coinvolgono i giovani del nostro territorio, che tramite essi si formano e diventano cittadini europei più consapevoli.Ma torniamo agli inizi, a quando tutto ciò ancora non era ben chiaro per me.
 
È stato come entrare in un nuovo mondo. Io e i miei colleghi ci siamo resi conto di quante opportunità avremmo potuto cogliere se solo ci fossimo messi in gioco in questo campo.Un altro passo importante che ti consiglio di fare dunque, è quello di affacciarti a questo mondo. Lo so benissimo che all’inizio sembra complesso, ma comincia ad informarti, leggi, consulta i siti ufficiali della Commissione Europea, chiedi a chi ci è riuscito. 
 
Insomma datti da fare e trova ciò che fa al caso tuo. Perché sono sicuro che c’è.Ti racconto questa storia perché so benissimo che, dopo aver delineato la mission, avere un team affiatato ed esperto, avere degli ideali e tanta forza di volontà, se non ci sono le opportunità economiche purtroppo molte iniziative associative stentano a partire.Scoprendo le opportunità europee invece, ci siamo dati da fare ed abbiamo iniziato a scrivere il nostro primo progetto. Per noi era un mondo nuovo, era la prima volta che ci affacciavamo a quella realtà.
 
Nessuno prima ci aveva insegnato a scrivere un progetto europeo e non sapevamo da dove cominciare.Poi, piano piano, con impegno e tanta voglia di riuscire, abbiamo cliccato il tasto invio sul formulario.È stata un’emozione indescrivibile.Ed è stata ancora più indescrivibile l’emozione che abbiamo provato quando abbiamo scoperto di aver vinto il primo progetto.Perché ti racconto questo?
 
Perché per la nostra associazione da quel giorno è cambiato tutto. Con il finanziamento siamo riusciti a realizzare un progetto che desideravamo da tempo, ma non solo per questo. Il nostro staff ha aumentato di molto le proprie competenze, in termini organizzativi, linguistici e non solo.Organizzare infatti un evento che coinvolge associazioni internazionali richiede una gestione del lavoro e del tempo diversa da quella alla quale eravamo abituati. Tutto ciò è stata una grande prova che abbiamo superato e dalla quale siamo usciti più formati, più uniti e più internazionali.
 
Anche dal punto di vista territoriale l’impatto è stato infatti notevole, tutti coloro che ci conoscevano erano incuriositi dalle nostre nuove attività, e molti che invece non ci conoscevano sono venuti a conoscenza della nostra realtà.Insomma c’è stata una crescita per noi da ogni punto di vista.E non ti parlo solo della mia associazione, ma di tutte quelle che quotidianamente seguo e supporto nell’entrata del mondo dei fondi europei e della progettazione. Fino a quando non ci sei dentro, non comprendi davvero l’opportunità di crescita che è possibile realizzare, ma c’è.
 
Questi sono i miei personali consigli su come far crescere la propria associazione e tirare fuori il meglio da tutti i suoi componenti.Ora ti lascio, e mi auguro di averti lasciato qualche idea positiva, qualche spunto su cui riflettere.
 
Ti invito inoltre ad entrare nella community che ho creato, in cui si trovano presidenti di associazioni, europrogettisti, consulenti e tanti altri professionisti. Qui condividiamo consigli utili – come spero sia stata per te questa guida – in merito al terzo settore e ai fondi europei.Ti aspetto.
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